Origini del Karate
Il monaco buddista DHARMA, mentre si trovava presso il monastero di SHAO LIN in Cina, concepì dei metodi di allenamento fisico capaci di conferire ai suoi discepoli la resistenza e la forza necessarie per superare la rigida disciplina imposta dalla loro religione.
Questi metodi d’allenamento vennero in seguito perfezionati ed adattati ottenendo quella che oggi è conosciuta come arte della lotta di Shao Lin.
In seguito questo tipo di lotta venne importata ad Okinawa, in Giappone, dove si combinò con le tecniche di combattimento locali.
Infatti, i principi dell’antica Okinawa e successivamente il signore feudale di Kagoschima, originario dell’isola giapponese di Kyushu, avevano proibito l’uso delle armi, favorendo in tal modo lo sviluppo del combattimento a mani nude.
Tale arte marziale, a causa della sua origine cinese, fu chiamata KARATE.
Questo nome, per il modo con il quale venivano scritti i caratteri alfabetici, aveva il significato letterale di mani cinesi.
Il maestro fondatore del karate moderno GHYKIN FUNAKOSHI, morto all’età di 88 anni nel 1955, cambiò la disposizione dei caratteri conferendo al nome il significato letterale di mani vuote.
Funakoshi, tuttavia, con questo cambio intendeva anche dare alla parola il significato della filosofia buddista ZEN: SVUOTARE SE STESSI